Hai voluto dire di
aderire alla soluzione
del sole in semplici asserzioni
tra l’asse e le sciolte
lezioni offuscate –
chiedi acqua che evapora
tra e per le labbra
e la spora che annega
in questo anello
poco prima di un bacio.
SUL BLOG DI PROSE BREVI MIRINO, UNA MIA MICROPROSA:
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Prima di arrivare alla notte, prima di arrivare a coricarsi, prima di arrivare ad addormentarsi, prima di entrare in casa nella sua stanza, perché di sicuro doveva essere lì, coricato, cercando di riacciuffare un sogno pieno di luce
Su Neobar i primi due capitoli di DIVOC
Apparentemente sembra strano e altri si sarebbero già preoccupati, ma io attribuisco tutto allo sbalordimento o meglio all’attenzione, così mi è sembrato più bello il mobile che c’è nell’ingresso dove appoggio le cose che mi appesantiscono; è lungo un metro e ottanta alto settanta profondo quaranta di colore bordò coi profili beige e delle antine scorrevoli che forse non ho mai fatto scorrere.
Il punto è l’impostazione
l’assenza di correlazione preclude
ogni assetto un’obliterazione
retroattiva delle aree respiratorie
quando ti fermi sul bordo
del tuo mondo inutile
anche se carico di entusiasmo
e non vedi mai alcun cadavere
passarti davanti se non il tuo.
la stagione è sempre più strana
priva di ruggine
di rubinetti aperti
il numero scolla ogni tutela
filtra luce che asciuga
ogni immagine
spella zigomi e labbra
riconosco la voce poi dormo
si appiattisce il mondo
il fondo di quello che tocco
penso allo stupore a come si scioglie nel mare dici ora è la schiuma
oppure il sale o uno scoglio levigato