Su NEOBAR ATTIMI E DESERTI
È distesa e sembra in silenzio. Lo dicono in tanti, dapprima un brusio poi ben distinto: sono qua e più in là, le parti spappolate.
Un vago tentativo di entrare nella testa, qualora si possa, e negli istanti appena precedenti e appena successivi di uno che ha commesso un femminicidio.
Maurizio Manzo

Maurizio Manzo, Attimi e deserti
POCO PRIMA
L’inizio è così che parlo in continuazione finché una persona me lo fa notare. Da quel momento sto zitto, parlo solo se interrogato. Provo anche a non respirare, però ogni tanto devo inserire aria nei polmoni. È strano tutto questo, non c’è niente che mi conforti tranne il silenzio, ma non possiamo chiamarlo un vero e proprio conforto, è più una tutela.
Vi posso dire anche l’ora, così potete provare a immaginare come potrebbe essere possibile, sono le dieci e quarantacinque di un mercoledì di febbraio, la luce è quella giusta con le tonalità del periodo e gli angoli ingolfati dal vento. Ora tutto mi appare da dietro un finestrone, sicuramente fuori passa…
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