Adesso il dolore invade anche il mattino
Cesare Pavese
Lei cullava il rumore del corso dell’acqua vicino
al canale rosato dal gelso riflesso dal sole
e provando a potare i rimbalzi di schizzi col colpo
della mano dal polso reciso preciso sentiva
quel dolore al suo canto sfinito tra spasmi di salti
dell’amore perduto nel sordo inseguire la gioia
e quel caldo suo umore poggiava sudato seduto
su del marmo ghiacciato lasciando vagante la voglia
di quei giorni perfetti colpiti da brezza sul volto
e per terra le gocce di sangue allargate di cerchio
un bel cerchio una chiazza inghiottita da polvere
che perdeva il colore rendendo il destino un po’ inutile
e del giorno e la notte di luce ciascuno diversa
poi distesi sul cielo stagnanti su di lei soffiavano.
è .. bellissima.
(scusa, credo ci sia un refuso alla fine)
sì mancava una a,
grazie!
Un saluto