Un saluto a Narda
[…] Quanta strada ha percorso (percorre e percorrerà, il quesito va coniugato in tutte e tre le forme) la poesia di Narda Fattori, quanti volti, quanti gesti hanno inquadrato il suo obiettivo, con quali «intermittenze del desiderio», proustiane e no, si è accordato e scontrato il suo battito, in quali acque si è rinfrancata, si è immersa, quali precipitazioni ha invocato, da quali mulinelli e da quali miraggi ha messo in guardia, quali corde ha pizzicato, teso, saggiato, quali schiere l’hanno insospettita e di quali, invece, a dispetto dei cori ammaestrati, ha composto e intonato le canzoni?
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Scriveva la Fattori in una precedente raccolta dal titolo “ la vita agra “, volendo lasciare un “consiglio- avvertimento” alla nipote
“ se non hai passioni e sogni grandi
resti all’anagrafe solo un rigo nero “
ed in questo ultimo lavoro, dal titolo significativo DISPACCI, non fa…
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