LACCIO
I capanni ricolmi d’assillo profondo
di dolenti estenuati malnati dannati
s’assottigliano senza neanche ombre svanite
scandagliate e inquisite tagliate e sfiancate
poi del giorno si sente pesante il non senso
il rigurgito anch’esso passato al setaccio
e se il laccio t’abbraccia più forte dell’alto
tuo governo rilassi del corpo anche il cuore.
Complimenti per il blog! Mi sono appena iscritto, anch’io sono appassionato di Poesia. Un saluto, le auguro una lieta serata!
Grazie Stefano, una bella passione!…:)
grazie del passaggio
e buona serata anche a te!
mm